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INTERNET OF THING

Internet delle cose è vista come una possibile evoluzione dell’uso della Rete. Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.

L’obiettivo dell’internet delle cose è di far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello reale, dando un’identità elettronica alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico. Gli oggetti e i luoghi muniti di etichette Identificazione a radio frequenza (Rfid) o Codici QR comunicano informazioni in rete o a dispositivi mobili come i telefoni cellulari.

I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all’infomobilità, fino all’efficienza energetica, all’assistenza remota e alla tutela ambientale.

L’internet delle cose tende ad evolversi in modo parallelo e reciproco al web semantico.

INVESTIRE IN INNOVAZIONE

L’innovazione risulta essere dunque, la risposta più forte alla sofferenza del sistema produttivo italiano emersa prepotentemente nella relazione annuale di Bankitalia.
Chi investe in progetti di ricerca e innovazione riesce ad essere più competitivo sul mercato e ad incrementare il fatturato anche nei momenti di crisi dunque.

«Il ritardo – spiega Bankitalia – riflette in gran parte la componente privata, a causa di una distribuzione dimensionale delle imprese caratterizzata da una presenza preponderante di imprese di piccola e media dimensione».

I dati dell’indagine lnvind confermano che i principali ostacoli ad investire nell’innovazione sono gli elevati costi iniziali (per oltre il 43% delle imprese), la mancanza di personale qualificato (40%) e le difficoltà ad ottenere finanziamenti (per oltre un quarto delle imprese).

Ma anche la qualità dell’innovazione non basta: «Per gran parte delle imprese le innovazioni di prodotto sono per lo più di natura incrementale, quelle di processo si sostanziano soprattutto nell’acquisizione di macchinari: in entrambi i casi si tratta di innovazioni che richiedono un minor impegno organizzativo e finanziario».
Non cambiano i prodotti e non cambiano i processi produttivi.

Tecnomarche opera con l’intento di creare valore sul territorio: scopo finale è l’attrazione di investimenti in attività ad alta intensità tecnologica e ad elevato livello di innovazione, attraverso l’attivazione di sinergie con i principali attori locali attivi nello sviluppo delle Piccole e medie industrie (PMI) innovative e di cluster industriali e cognitivi.

Le attività vogliono collegare i punti di forza e le competenze degli “stakeholders” regionali nel quadro del più ampio contesto nazionale e internazionale di sviluppo dell’economia regionale basato sull’innovazione tecnologica.

INVESTIRE NELLE MARCHE - ITALY

Le agenzie nazionali di attrazione e promozione degli investimenti rappresentano una realtà diffusa a livello mondiale che risponde all’accresciuta mobilità del mercato dei capitali, elemento proprio della globalizzazione odierna, offrendo un servizio di informazione a 360° sulle caratteristiche delle rispettive economie nazionali, sui punti di forza di ciascun sistema economico, e sulle leve di incentivazione, normativa e tributaria, messe in campo dai Governi per attrarre gli operatori stranieri.

Come tali rappresentano dunque una via di informazione di primaria importanza nella fase di definizione del proprio percorso di internazionalizzazione.

A livello locale,  all’estero per lo più, sono nate delle organizzazioni private che  individuano settori importanti economici, di investimento territoriali,  sviluppano delle vere e proprie attività volte ad individuare, promuovere e facilitare investimenti privati e/o Pubblici di Esteri.  Oggi in Italia codesta attività è svolta in via del tutto estemporanea da Invitalia, che tra l’altro si preoccupa esclusivamente di promuovere il grandi investimenti. Il mercato quindi offre grande potenzialità  per lo sviluppo di tali attività.

Attività importantissima sia per lo  sviluppo economico del Paese (regione/provincia/comune/impresa) che al fine della creazione di nuovi posti di lavoro immediati (personale che lavora in tale direzione) che futuri.